Cronaca e risultati – Giorno 2 (seconda tranche)

Cronaca e risultati del Giorno 2

Lawn Bowls – Individuale Uomini

Giorno 2 – Lawn Bowls Individuale Uomini: Aron Sherriff infrange il monopolio britannico e conquista l’oro, Anderson d’argento, Walker di bronzo
Sul tappeto verde del Lawn Bowls Centre l’australiano confeziona la rimonta perfetta e interrompe una serie di successi scozzesi-inglesi che durava da oltre un decennio. Stewart Anderson cede 21-19 dopo aver condotto per tre quarti di gara; Jamie Walker completa il podio al termine di uno spareggio thriller con Jason Banks.

La finale sembrava scritta quando Stewart Anderson, maestro del draw shot, è scattato avanti 15-8 sfruttando un green lento che premiava la sua mano educatissima: tre volte ha appoggiato la boccia a meno di un dito dal jack, costringendo Aron Sherriff a rincorrere con traiettorie larghe e rischiose. Ma l’australiano, campione mondiale a squadre 2023, ha cambiato partita al momento giusto: ha allungato il mat stirando il jack vicino alla linea laterale, terreno in cui la sua potenza di braccio fa la differenza. Con due volate da tre punti ha impattato sul 16-16, quindi ha piazzato la stoccata decisiva al ventesimo end: un drive secco che ha spinto fuori la boccia scozzese meglio piazzata, lasciando tre suoi colpi in testa e l’incredulità sugli spalti. L’ultimo tentativo di Anderson, un draw in contro-mano, si è fermato a pochi cm: 21-19, oro in tasca e primo titolo olimpico individuale per l’Australia dal 2008.

Dietro, la lotta per il bronzo è stata un condensato di nervi. Jamie Walker e Jason Banks, rivali fin da ragazzi nei campionati dell’Essex, sono arrivati appaiati sul 18-18. Walker ha scelto la via corta per mettere pressione; Banks ha reagito con un toucher spettacolare ma, sul tiro di replica, Walker ha spostato il jack di mezzo metro portandolo in un corridoio favorevole alle sue linee diagonali. Il measure ufficiale ha dato due punti all’inglese per il 21-18 che vale il podio e chiude una giornata di emozioni forti.

Il risultato racconta un cambio di vento: la scuola australasiana, tradizionalmente dominante sull’outdoor, trova ora conferma anche nell’arena olimpica indoor; la Scozia resta faro tecnico, ma l’oro che sfugge brucia. Domani tocca alle donne, con un tabellone che promette altre sorprese: se le bocce continueranno a rotolare su questa linea di imprevedibilità, il pubblico potrà prepararsi a un’altra scorpacciata di colpi di scena.

MedagliaAtletaNazione
🥇 OroAron Sherriff🇦🇺 Australia
🥈 ArgentoStewart Anderson🏴󠁧󠁢󠁳󠁣󠁴󠁿 Scozia
🥉 BronzoJamie Walker🏴󠁧󠁢󠁥󠁮󠁧󠁿 Inghilterra

Bridge – Coppie Miste

Giorno 2 – Bridge Coppie Miste: i coniugi Stansby mettono tutti d’accordo, doppietta USA con i Levin d’argento, Auken-Welland bronzo per la Germania
JoAnna e Lew Stansby, leggendaria “partnership da manuale”, conquistano l’oro con una rimonta d’autore nell’ultimo segmento a IMP. I connazionali Jill e Bobby Levin chiudono a una sola board di distanza, mentre Sabine Auken e Roy Welland salvano il podio con un colpo da fuoriclasse in zona cesarini.

La finale sembrava avviata verso il copione prevedibile quando i Levin, forti di un sistema a fiori forte coltivato in trent’anni di tavoli mondiali, hanno allungato di 10 IMP grazie a un audace 6♦ dichiarato da sud-nord e mantenuto con un squeeze di mano opposta. Ma gli Stansby non hanno costruito una carriera di successi incrociando le braccia: sul penultimo set hanno trovato la svolta con un contro-sacrificio in 5♠ x a livello non vulnerabile che ha restituito l’intero margine, quindi hanno piazzato il colpo del KO nell’ultima board. Con 3SA chiamato da Lew dopo un ingannevole 1NT-2♣ Stayman, JoAnna ha gestito un finale di presa doppia su cuori e quadri, incassando nove prese precise e trasformando un parziale apparentemente tranquillo in un swing da 6 IMP che è valso il sorpasso definitivo (54-48).

I Levin, impeccabili per gran parte della sessione, pagano l’unica esitazione difensiva della giornata: sull’apertura debole di ovest hanno permesso lo sviluppo di una quarta nobile che sembrava innocua; in realtà era la strada maestra per la squeeze finale degli Stansby. «Ce la siamo giocata alla pari, loro hanno visto una linea brillante proprio quando serviva», ha ammesso Bobby con sportività, sottolineando come la doppietta statunitense confermi la profondità del vivaio USA nelle specialità miste.

Dietro, la battaglia per il bronzo è stata un thriller fino all’ultima carta. Sabine Auken, in coppia con Roy Welland, ha trasformato un parziale in zona in 4♥ +1 grazie a una lettura millimetrica della distribuzione avversaria: doppio finesse su picche, taglio in mano corta e gioco di eliminazione che ha costretto Khazanov-Lebedeva allo scarto perdente. Il 5-IMP strappato dalla coppia tedesca è bastato per tenere a bada la rimonta polacca di Sikora-Walczyński e regalare alla Germania la prima medaglia olimpica della storia del bridge.

MedagliaCoppiaNazione
🥇 OroJoAnna Stansby & Lew Stansby🇺🇸 Stati Uniti
🥈 ArgentoJill Levin & Bobby Levin🇺🇸 Stati Uniti
🥉 BronzoSabine Auken & Roy Welland🇩🇪 Germania

eSports – League of Legends Squadre Miste

Giorno 2 – JD Gaming spezza l’egemonia coreana, i MAD Lions d’argento, bronzo per T1
In un’esplosiva serata di macro-giocate e draft fuori copione, i cinesi di JD Gaming firmano la sorpresa del torneo battendo in finale i MAD Lions e soffiando l’oro alle superpotenze orientali. T1, quattro volte campioni mondiali, si consolano con il bronzo dopo un derby da brividi contro Fnatic.

Sembrava la solita storia orientale quando T1 ha dominato la fase a gironi con la consueta sinfonia di rotazioni millimetriche: Faker on Soraka-mid a dettare visione globale, Zeus che trasformava ogni sidelane in un corridoio a senso unico. Ma nei playoff il copione si è strappato. JD Gaming, guidati da un Kanavi in versione direttore d’orchestra, hanno incartato i coreani con un draft a doppio jungler “carry” – Kindred più Karthus – ribaltando ogni previsione sui tempi di power-spike. L’inerzia conquistata in semifinale ha acceso la finale: contro i MAD Lions, rivelazione europea “made in Spain”, i cinesi hanno accettato la rissa perenne intorno agli obiettivi neutrali, trasformando ogni fight in un gioco di numeri che premiava la loro superiorità meccanica. L’ace decisivo è arrivato al 27°, quando un Baron contestato si è tramutato nella quadrakill di Ruler con Aphelios, spianando la corsia centrale fino al Nexus e al 3-1 conclusivo.

I MAD Lions escono con l’argento ma confermano di non essere più un semplice outsider LEC: la combo Elyoya–Carzzy ha dettato il macro di metà mappa con una precisione vista di rado in palcoscenico mondiale, e l’uso spregiudicato del nuovo support enchanter Aurora ha costretto tutti gli avversari a ripensare le ban-phase. A separare gli spagnoli dall’oro è stato un dettaglio: l’engage fallito di Nisqy sul penultimo Drake, punito da un flash-Gore-drink di 369 che ha ribaltato la frontline come un calzino.

Sul terzo gradino sale comunque la leggenda. T1, feriti dall’eliminazione, hanno trovato orgoglio e sangue freddo nella finalina contro Fnatic: serie chiusa 2-0 grazie a un Jinx di Gumayusi libero di scalare dietro la linea perfetta di peel, mentre Faker mandava in tilt le call avversarie con un Azir da museo. I campioni in carica dei Worlds, pur “solo” bronzo, restano spauracchio per chiunque guardi alla prossima stagione.

L’esito ridisegna la mappa del competitivo: la Cina torna sul trono olimpico dopo un lustro di digiuno, l’Europa parla spagnolo più che mai, e la Corea – costretta stavolta al ruolo di comprimaria – prepara già la vendetta. Il Summoner’s Rift, intanto, chiude le porte su una notte che entrerà dritta negli annali degli eSports.

MedagliaSquadraNazione
🥇 OroJD Gaming🇨🇳 Cina
🥈 ArgentoMAD Lions🇪🇸 Spagna
🥉 BronzoT1🇰🇷 Corea del Sud

Squash – Individuale Donne

Giorno 2 – Amina Orfi, la baby-fenomeno che sconvolge il deserto d’oro egiziano
La diciottenne del Cairo scrive la favola della giornata piegando in rimonta la numero 1 del mondo Nouran Gohar e regalando all’Egitto l’ennesimo trionfo… ma con un volto nuovo. Hania El Hammamy completa un podio interamente egiziano, sigillo di un dominio che sembra non avere confini.

Nella caldissima arena di vetro montata sul lungomare, Amina Orfi entra con la leggerezza di chi non ha nulla da perdere e finisce per prendersi tutto. Il primo game è un monologo di Nouran Gohar: ritmo forsennato, drive in profondità che inchiodano l’avversaria sul fondo e un 11-5 che pare l’antipasto di un copione già scritto. Ma dal secondo parziale la musica cambia; Orfi alza la percentuale di drop shot in diagonale, accorcia gli scambi, costringe la “Terminatrix” a corse in avanti che le tolgono ossigeno. Il 13-11 con cui la junior campionessa del mondo pareggia i conti segna la svolta psicologica: si vede Gohar scuotere la testa, come a dire che il piano A non basta più.

Nel terzo game l’inerzia diventa tsunami: Orfi spinge il piede sinistro un passo più dentro il T, guadagna l’angolo d’attacco e infila una serie di quattro nicks consecutivi che mandano il pubblico in estasi. Gohar prova a reagire di potenza, ma le gambe non rispondono più con la stessa esplosività; l’11-7 che porta Orfi avanti 2-1 somiglia a una dichiarazione di indipendenza. Il quarto è battaglia pura: scambi sopra i 40 colpi, dives disperati, video-review su un let conteso. Sul 9-9, la più giovane del lotto piazza un lob perfetto, costringendo Gohar a un recupero in torsione che finisce sul tin. Match-ball: un back-hand kill-shot che pizzica il vetro di sinistra e consegna a Orfi un oro che dieci minuti prima sembrava un sogno proibito.

Dietro di loro, Hania El Hammamy si prende il bronzo in un derby ad alta tensione con Nour El Sherbini, risolto al quinto game da un servizio aggressivo seguito da un volley drop fulmineo: 12-10 e lacrime di gioia per la ventitreenne che conferma, se ce ne fosse bisogno, la profondità inesauribile del vivaio egiziano.

Il podio dice tutto: tre bandiere rosso-bianco-nero, ma una nuova regina adolescente che ha osato sfidare l’ordine costituito. Se l’oro di Amina Orfi apre ufficialmente l’era della “Next Gen del Nilo”, le veterane sono avvisate: la rivoluzione, stavolta, è appena cominciata.

MedagliaAtletaNazione
🥇 OroAmina Orfi🇪🇬 Egitto
🥈 ArgentoNouran Gohar🇪🇬 Egitto
🥉 BronzoHania El Hammamy🇪🇬 Egitto